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Il Blog del Dentista, del Dr.Riccardo Ratti

Due dentisti che hanno cambiato la storia della chirurgia

WellsIl dentista, da sempre, è associato al dolore, accentuato da una situazione psicologica molto stressante e non è un caso, quindi, che l'invenzione dell'anestesia, così come oggi la conosciamo, si debba proprio a due dentisti americani.

Il dottor Horace Wells, dentista di Boston, durante una fiera paesana, notò che il gas esilarante, il protossido d'azoto, usato per far comportare in modo stravagante le persone prese di mira da saltimbanchi e giocolieri, riduceva fortemente anche la sensibilità al dolore. Per verificare se questa sua intuizione era corretta, sperimentò personalmente il protossido d'azoto per farsi togliere un dente. Dall'estrazione non ebbe nessun dolore e per questo decise di illustrare la sua felice scoperta all'ospedale di Boston, ma forse per un errore nei dosaggi, il paziente urlò ripetutamente mentre gli toglieva il dente. Il dottor Wells non si arrese e continuò le sue ricerche sperimentando, su se stesso, il protossido d'azoto e il cloroformio, ma gli effetti tossici di queste due sostanze ebbero su di lui il sopravvento e morì suicida nel 1848 a soli trentatré anni.

MortonL'attività di studi sull'anestesia fu intrapresa, con migliori risultati, da un allievo di Wells, il dentista William G. Morton, considerato a tutti gli effetti, il padre dell'anestesia generale. Morton, impiegando etere, il 16 ottobre del 1846, all'ospedale di Boston, addormentò un paziente al quale fu asportato un tumore del collo. Il18 novembre dello stesso anno, sulla rivista di medicina e chirurgia di Boston, fu descritto l'intervento e per la prima volta si parlò di anestesia per indicare "insensibilità al dolore". MortonAnche il dottor W. Morton non ebbe vita facile da quando tentò di brevettare il prodotto per l'anestesia come una sua invenzione, mentre l'etere, conosciuto da più di un secolo, era impiegato, ma senza successo, nello stesso periodo in Europa. Al dentista Morton, quindi, si deve l'invenzione non dell'anestetico ma di una tecnica efficace di anestesia. Gli effetti tossici dell'etere e del cloroformio, sperimentati personalmente da Morton, saranno per lui fatali e all'età di quarantanove anni morirà in miseria.
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