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Fluoroprofilassi - un aiuto per contrastare la formazione della carie

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La carie si realizza per demineralizzazione dei tessuti duri del dente che, in questo modo, non rappresentano più una barriera all’ingresso dei batteri all’interno del dente.
La perdita di calcio in un punto dello smalto è dovuto agli acidi che si formano dalla fermentazione degli zuccheri.
L’insorgenza della carie dipende da vari fattori:predisposizione generica, azione antibatterica della saliva (lisozima, per ossidasi, anticorpi, fagociti), uso quotidiano e corretto dello spazzolino (placca evidente sui denti anteriori con gengive arrossate), assunzione frequente di zuccheri fuori pasto.
Casi particolari sono le gravi disabilità accompagnate da deficit mentali.

Un valido aiuto per contrastare la formazione della carie, tenuto conto dei fattori favorenti, oltre all’uso dello spazzolino e alle visite dal dentista, è rappresentato dall’impiego di fluoro che legandosi allo smalto lo rende più resistente all’attacco degli acidi.
La Fluoro-profilassi può essere praticata o con l’assunzione di compresse al fluoro o con azione locale (dentifrici, collutori, gel, vernici).
Il trattamento locale da fare nello studio del dentista, è consigliato ogni 3 mesi per soggetti con chiari segni di predisposizione alla carie e ogni 6 mesi se la presenza di carie è minima.
L’opportunità di fare la fluoro profilassi deve essere attentamente valutata e pianificata per ogni singolo paziente perché attualmente il fluoro è presente pressoché in tutti i dentifrici, nell’acqua, sia del rubinetto che in bottiglia, negli alimenti (carne, pesce, frutta, verdura, the) ma anche in molte caramelle e gomme da masticare. Gli effetti del fluoro sono cumulabili e per questo noi preferiamo valutare lo state individuale di salute dei denti e la reale necessità della fluoro profilassi.
Tossicità del fluoro. Si devono distinguere due forme: acuta, che si ha per dosi superiori ai 5 grammi, cioè 5.000 volte maggiore di quella impiegata per la fluoro profilassi, e cronica per assunzione di fluoro a lungo termine.
Quest’ultima prende il nome di fluorosi e si manifesta con piccole macchie bianche contornate da aree marroni e lo smalto, particolarmente friabile, ha un aspetto corroso. La fluorosi, nelle forme più gravi si accompagna ad alterazioni delle ossa e della forma dei denti. Il danno è prodotto dal fluoro che legandosi allo smalto nel momento della sua formazione ne blocca il processo di sviluppo.
Questo può avvenire fino ad 8 anni, da quel momento in poi la maturazione dello smalto è completata e una eccessiva presenza di fluoro nell’organismo non causerebbe alterazioni dello smalto
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